Dal 1997, infatti, la Rivista Biellese ci accompagna alla scoperta del territorio biellese, della sua storia, offrendo ai suoi lettori un vasto panorama di argomenti, dall’arte alla letteratura, da aneddoti storici a ricerche naturalistiche.
Come i più appassionati sapranno, il nome, la struttura e i contenuti della rivista si ispirano a periodici degli anni ’20 e ’50.
Tutto inizia nel 1921 quando venne fondata “La Rivista Biellese” con l’obiettivo di valorizzare il paesaggio e la cultura delle nostre zone e la cui impaginazione verrà ripresa dalla rivista che oggi conosciamo (si noti infatti il titolo scritto in alto, copertina dallo sfondo chiaro e la presenza di un’immagine, fotografia o disegno, al centro).
Fu Alessandro Roccavilla, direttore già a partire dal 1922, a conferirle un tratto marcatamente culturale, come sottolinea il passaggio nel sottotitolo da “Arte – Scienza – Sport” a “Arte- Storia-Sport”.
Dopo la parentesi fascista che portò alla nascita de “Illustrazione Biellese”, periodico più vicino al partito, tanto da diventarne anche strumento di propaganda, si giunge alla (ri)nascita di una rivista culturale che, per desiderio di continuità, riprese il nome della prima testata, nominandosi così “Rivista Biellese” con la direzione di Germano Caselli.
Già a partire dal primo numero del 1947, oltre ai classici articoli di stampo umanistico, si possono trovare le prime pubblicazioni riguardo la realtà industriale del territorio, tematica che ancora oggi riscuote un certo interesse.
Eppure, dopo undici anni di attività, anche quest’iniziativa giunge al termine. Siamo nel 1957.
Nei decenni che ci separano dalla nascita della nostra rivista vennero realizzati altri progetti come il periodico “Biella” (1962-1970) oppure “Rivista Storica Biellese” (1983-1989), anche se presentavano scopi differenti (ad esempio “Biella” divulgava notizie circa l’ordinaria amministrazione).
Si dovrà attendere il 1997 per assistere alla nascita della rivista per come la conosciamo oggi!